A quanti di voi sarà capitato, andando in giro per le campagne dell'entroterra sardo, di trovare dei ruderi fatti pietre grosse e leggermente sagomate che sembrano quasi dei cumuli fatti dopo una sessione di spietramento del terreno per renderlo più fertile? Come? Soltanto cumuli di spietramento? E se vi dicessi che molto probabilmente siete passati affianco a quello che era forse un nuraghe monotorre? Io, che ho fatto una tesi magistrale in un'area compresa tra Borore ed Aidomaggiore, ne so qualcosa (la foto che vedete in alto è il nuraghe Sa Mura 'e Su Crecu, Borore (NU)). E ce ne sono tanti, tantissimi, troppi.
Chi è anche solo appassionato di archeologia a livello generale condividerà col sottoscritto che è davvero un peccato che quello che poteva essere un altissimo monotorre o un gigantesco complesso a tre/quattro torri sia ridotto ad un miserabile cumulo di macerie.
Perché a questo punto non riportarlo al suo splendore originario?
Facilissimo a dirsi, fottutamente difficile a farsi. Perché? Noi italiani abbiamo tra i restauratori migliori al mondo, gente che restaura chiese danneggiate ricostruendo dalle briciole le loro volte distrutte con tutti i loro eventuali mosaici ed affreschi (vedasi la parte superiore della basilica di San Francesco d'Assisi, danneggiata in malo modo dal terremoto del 1997). Abbiamo gente che restaura interi quartieri a Pompei e che, ad Israele, riattacca alla perfezione degli affreschi romani che si erano staccati dalle pareti quasi una sessantina d'anni fa; che vuoi che sia rimettere in pietre quattro pietre in cerchio? In realtà, nonostante la sua tessitura apparentemente semplice (sottoscrivo, APPARENTEMENTE semplice), ricostruire un nuraghe crollato è una bella gatta da pelare.
Prima di cominciare, voglio precisare una cosa: sono laureato in archeologia, non sono un restauratore od un architetto e pertanto sono ben conscio di addentrarmi in un campo che, tecnicamente, non mi compete, ragion per cui qualunque architetto o restauratore decidesse di cazziarmi o di fare soltanto un appunto è più che benvenuto. :)
Cominciamo col dire un cosa spiacevole ma doverosa: non tutti i nuraghi sono ricostruibili. In Sardegna abbiamo oltre 7000 nuraghi, secondo le fonti popolari, ed andare a ricostruire QUALUNQUE nuraghe crollato o in pessime condizioni è inverosimile dal punto di vista finanziario, visto che richiederebbe delle cifre non indifferenti, ed inimmaginabilmente orrendo dal punto di vista burocratico in quanto, vista pure la terrificante burocrazia che abbiamo, ci ritroveremmo due soprintendenze archeologiche ingolfate all'ennesima potenza. Occorre quindi fare una selezione di quali nuraghi vogliamo rimettere in piedi.
Che nuraghe scegliamo? E come facciamo questa selezione? Serve verificare, per prima cosa, se il nuraghe sia per la maggior parte interrato o se sia del tutto esposto. È molto facile prendere un granchio in quando si ci si concentra solo quello che si vede in superficie, esistono dei nuraghi complessi non scavati che, ad una prima occhiata, sembrano dei monotorri perché hanno le torri laterali nascoste nel terreno. Occorre quindi fare le dovute osservazioni e ricognizioni per stabilire se il nuraghe sia pronto da rimettere in sesto o se nasconda qualcosina sotto.
Nuraghe Bighinzones, Borore (NU). Non è un monotorre.
Se, una volta fatte le dovute indagini, si scopre che il nuraghe è parzialmente interrato, si procederà agli scavi archeologici per tirare fuori la struttura nascosta nel terreno; è possibile trovare altri crolli col procedere dello scavo. Una volta tirata fuori tutta la struttura, o se questa era del tutto emersa già da prima, si verifica se sia crollato del tutto o se ci sono delle porzioni che rimangono in piedi.
Un nuraghe con delle parti integre ed una distrutta si potrebbe ricostruire, ma in che modo? Se si hanno documentazioni scritte o, meglio ancora, fotografiche, di quella parte crollata che in passato stava in piedi, allora ci si potrebbe basare su quella. Inutile dirlo, sarebbe molto meglio utilizzare le pietre provenienti dal crollo per ricostruire il nuraghi.
Ma come si fa a ricostruire una parte della quale ignoriamo che forma precisa avesse un tempo? Ci si potrebbe basare sulle parti ancora in piedi e, seguendo le similitudini, cercare di ricostruirla simile ad esse ma sarebbe una scelta estremamente azzardata in quanto resta il fatto che non abbiamo documentazione che provi che quella eventuale parte ricostruita fosse tale e quale a quando era prima di crollare. Si corre quindi il rischio di creare un falso archeologico e dunque non è affatto consigliabile cercare di ricostruirlo.
E un nuraghe completamente distrutto? Semplice: lo si lascia così com'è. Perché non si può ricostruire qualcosa della quale non ho nemmeno idea di come doveva essere un tempo; a meno che non si abbia tutta una documentazione fotografica che me lo riprenda nei minimi dettagli, ma sarebbe comunque un'impresa quasi impossibile.
Nuraghe Diego Puzone, Borore (NU). Ormai spacciato.
Un'altro elemento che rende il tutto ancora più complicato è che proprio per il fatto che si tratti di strutture costruite con pietre leggermente sagomate e terriccio al centro della muratura invece che di strutture fatte in pietre o mattoni perfettamente regolari e squadrate: in quest'ultimo caso, per via delle forme generalmente identiche o comunque perfettamente riconoscibili, è molto più facile individuare il tipo di elementi da piazzare; nel primo invece bisogna azzeccare bene il tipo di pietre da inserire bene e tenere conto che ogni pietra ha forma e dimensione diverse a seconda della posizione che occupava originariamente all'interno della muratura del nuraghe.
A questo punto è lecito chiedersi: esiste un nuraghe che sia mai stato restaurato? Certo che si e si tratta del nuraghe complesso Appiu a Villanova Monteleone (SS). La cosa curiosa è che prima di essere scavato e restaurato, era considerato un inutile ammasso di pietre :D.
Vi lascio i link in descrizione per farvi capire di che si tratta
http://paesepoglina.altervista.org/a-proposito-del-convegno-riscopriamo-nuraghe-appiu/?doing_wp_cron=1518466767.9328999519348144531250
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_646593300.html
http://www.neroargento.com/page_galle/appiunur_gallery.htm
Cosa ne pensate? Siete d'accordo con quanto scritto? Come già scritto all'inizio, se siete restauratori ed architetti e avete intenzione di fare un appunto lasciate tranquillamente un commento. Ci si vede ;).
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