sabato 24 febbraio 2018

I sardi nuragici: uniti o divisi? (ARTICOLO RIVISITATO)


Pocos, locos y malos unidos. Così disse di noi, con un misto di malignità e ragione, Carlo V, re di Spagna e sacro imperatore romano di Germania, durante la sua visita in Sardegna. In effetti la situazione del tempo non faceva molto per smentirlo, basti pensare alle rivalità tra Cagliari e Sassari su quale chiesa fosse la più antica e con più santi martiri in casa; oggi la rivalità vera e propria è coltivata nel mondo calcistico da un pugno di poveri patetici disagiati (basti pensare ai casini che hanno fatto alcuni sconvolts del Cagliari all'interno di Sassari) visto che, a livello generale, nessuno ha voglia più di arrabattarsi e rivaleggiare per delle stupidaggini simili. Tuttavia la divisione tra Sardi permane in molti punti, basti pensare A) alle diatribe tra Stintino e Porto Torres per l'isola dell'Asinara; B) ai sardi che vogliono togliere le basi militari e a quelli che, lavorandoci, le vogliono tenere; C) ai 13541646453454567845 partiti indipendentisti sardi che, invece di fare proposte valide, passano buona parte del tempo ad insultarsi e scatarrarsi in faccia col massimo della cattiveria. E sono alcuni esempi che vi cito.

Il punto è: c'è stato un periodo in cui siamo stati uniti per davvero o siamo sempre stati divisi? Le più antiche divisioni sarebbero da ricercare durante il periodo della dominazione (sul quale conto di farci un articolo) che vedeva contrapposti i sardo-punici delle coste ed i sardi nuragici dell'interno che resistevano a trassa di vietcong contro l'invasore che veniva dall'Africa; tale periodo viene contrapposto spesso alla Sardegna nuragica in cui i sardi erano liberi, i campi erano verdi, le navi arrivavano in orario ed un pieno di benzina ti costava 1000 lire. Erano anche uniti? Vediamo un poco la situazione e gli elementi che ci fornisce.

– Distribuzione dei nuraghi in Sardegna (da <www.tharros.info>). (1) Marghine e altopiano di Abbasanta; (2) Montiferru e Sinis; (3) territorio del nuraghe Nolza ‑ Meana Sardo; (4) Giara di Gesturi; (5) altopiano di Pranu ‛e Muru.  
Distribuzione dei nuraghi in Sardegna.

Argomenti a favore di una Sardegna nuragica unita.

Partiamo dagli elementi più noti: i nuraghi. Stessa varietà di tipologie consistente in protonuraghi, nuraghi monotorre e complessi; stessa identica tecnica di costruzione; stesso impianto che consiste in entrata, camera con volta a tholos, scala elicoidale che porta a camera a tholos superiore oppure al terrazzo, eventualmente connesso con antemurale. Finito? No! Abbiamo le medesime tipologie di edifici sparsi per tutta la nostra isola, basti pensare ai pozzi sacri, alle tombe dei giganti (anche se le tombe a prospetto sono presenti soltanto al nord), ai tempietti a megaron, alle capanne. E la cultura materiale? A livello generale, pur con alcune piccole differenze e variazioni, è identica in tutti gli angoli della Sardegna.

Argomento a favore di una Sardegna nuragica disunita.

La mancanza, allo stato attuale delle cose, TRA I NURAGHI PIÙ GRANDI, di un nuraghe che, tra quelli presenti IN TUTTA LA SARDEGNA, IN MANIERA NETTA E INDISCUTIBILE, non sia superiore agli altri in termini di estensione, badate bene, ESTENSIONE della struttura (ovvero, quanti mq di terreno occupa quella struttura); basti pensare a Su Nuraxi di Barumini (Sud Sardegna), oppure basti pensare al nuraghe Arrubbiu di Orroli (Sud Sardegna) o al Santu Antine di Torralba (SS); si tratta infatti di nuraghi, tolto il numero delle torri, di dimensioni davvero simili; da tenere d'occhio il nuraghe S'Uraki di San Vero Milis (OR) che non è ancora stato tirato fuori ma che è dotato di un antemurale veramente impressionante (però non è stato ancora scavato per cui, nel suo caso, potrei benissimo ricevere una smentita col proseguo degli scavi).


Da in alto a sinistra, in senso orario: il nuraghi Su Nuraxi, Santu Antine, S'Uraki e Arrubbiu. Foto prese dal satellite di google maps, zoom al massimo (1,7 cm = 10 m).

Aldilà però di quei magnifici che vi ho citato, anche prendendo dei gruppi di nuraghi complessi meno conosciuti ma vicini fra di loro, come i nuraghi nella zona tra il comune di Borore (NU) ed Aidomaggiore (OR) non sembrano esserci grandi differenze di dimensione (anche se si tratta di nuraghi non scavati e pertanto potrei essere smentito).

Un altro elemento da tenere in considerazione non è relativo soltanto ai dati archeologici ma al contesto in cui si trovavano in cui si trovano: la Sardegna infatti è un'isola prevalentemente montuosa e collinosa, non esistevano corrieri a cavallo per fare delle comunicazioni e la scrittura non esisteva ancora  (per chi volesse saperne qualcosa di più,
https://illeggiadromondodimartino.blogspot.it/2018/01/la-scrittura-nuragica-una-bella-gatta.html); in un contesto simile erano certamente possibili delle comunicazioni rapide a distanze relativamente brevi tra i vari villaggi e nuraghi (sarei un cretino ad affermare che ciascun abitato o nuraghe vivesse per cazzi suoi) ma è molto difficile pensare che potesse valere anche per lunghe distanze.

Altro elemento importante era la presenza, non di uno, di più santuari nuragici nella la Sardegna. Basti pensare al santuario di Santa Vittoria di Serri (Sud Sardegna), al Santa Cristina di Paulilatino (OR), Genna Maria di Fonni (NU) ed Abini di Teti (NU).

Infine va tenuto conto di quegli unicum in campo artistico ed archeologico che corrispondono all'altare presente nel nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca (Sud Sardegna) e agli ormai noti  giganti di Monti Prama, Cabras (OR), presenti soltanto nelle rispettive zone di ritrovamento ed appartenenza.

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Altare nuragico del nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca.

Conclusioni.

Analizzando i dati qui raccolti, solo due, a mio avviso, risultano determinanti: le dimensioni dei nuraghi ed il contesto, di cui ho parlato sopra, in cui essi e gli abitati venivano a trovarsi.
Si potrebbero citare anche i villaggi nuragici in cui i più grandi, quello di Su Nuraxi e quello di Serra Orrios (NU), svettano tra tutti per estensione e numero di capanne, però va detto che esistono villaggi che devono ancora essere scavati per esteso e che potrebbero rivelarsi molto più estesi di quanto non lo sembrino ora.
Quindi, a mio avviso, la Sardegna nuragica non era unita.

Perché? perché in uno stato unitario, come poteva essere un Regno di Persia, Regno d'Egitto (epoca ellenistica) ed un Impero Romano, una caratteristica principale è l'avere una capitale che sia la città più importante e grande di tutto il regno/impero, cosa che non sembra essere verificabile in Sardegna nel periodo nuragico per quel che concerne i nuraghi complessi.
Uno a questo punto potrebbe obbiettare puntando sull'omogeneità, a livello generale, culturale ed architettonica; il punto è che pure nella Grecia classica e nelle colonie della Magna Grecia era così, tanto che gli stessi greci erano orgogliosi della loro identità fino a livelli decisamente razzisti, ma a livello politico erano completamente divisi (se provavate a mettere vicini un cittadino ateniese ed uno spartano era già qualcosa se si limitavano a sputarsi in faccia a vicenda) e tali divisioni spesso, come la storia ci insegna, sfociavano in guerra.

Tuttavia, BADATE BENE, questo non significa necessariamente che si odiassero di villaggio in villaggio o di gruppi in gruppi, ma che fosse possibile che i tanti villaggi si riunissero in delle entità politiche determinate le quali potevano essere indipendenti tra loro ma comunque in ottimi rapporti. Ma queste che ho scritto al merito sono soltanto mie ipotesi.

E voi che ne pensate? Se avete altri dati da riportarmi, non fatevi problemi, commentate.
Spero che l'articolo vi sia piaciuto, ci si vede ;)

4 commenti:

  1. Sono d'accordo, parlando di strade Nuragiche mi viene in mente quella rinvenuta da poco a Selargius:http://www.quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/quaderni/article/view/336/198

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  2. Rispondendo a the boat (del quale non mi compare il commento, vai a capire perché): la ringrazio per avermi dato il link di questi scavi a Selargius, con tanto di strada ghiaiata. Sia comunque chiaro che non ho parlato di assenza di strade su tutta la linea ma di strade lastricate come potevano essere quelle romane.

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  3. Certo. Infatti ho solo approfittato dello spunto per menzionare questa scoperta che a parer mio è parecchio interessante per comprendere meglio le infrastrutture nel periodo Nuragico.

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    1. Non si preoccupi, ogni menzione è sempre gradita😊

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