venerdì 9 febbraio 2018

La storia della Sardegna: perché è così poco conosciuta e perché è difficile insegnarla.



Prima di cominciare, dico subito una cosa: ai tempi del liceo, la pensavo uguale a quanto scritto in questo meme; da buon studente italiano medio il mio obbiettivo era giusto quello di essere promosso senza possibilmente avere debiti, impresa riuscita al 100% per tutti e cinque gli anni, nonostante fossi una sega nel tradurre greco e latino, poco importa se ne uscivo con uno striminzito 6 per la maggior parte delle materie (tranne storia e storia dell'arte dove sapevo il fatto mio); sai che mi fregava, al tempo, di studiare la storia della Sardegna che A) era roba non obbligatoria e quindi non necessaria per prendere bei voti, B) non era interessante, C) si riassumeva in "ci sono i nuragici, poi arrivano i fenici, dopo ci conquistano i romani, poi ci sono gli spagnoli, arrivano i Savoia e blablabla...". Fortunatamente ebbi modo di cambiare mentalità, una volta tastando con mano la realtà universitaria, e di mettermi di buzzo buono; fatto ciò, ho studiato persino la storia della Sardegna fino ai giorni nostri.

Fatta questa piccola e personale premessa, inizio col dire che la storia della Sardegna è parecchio interessante di suo, soprattutto durante l'età medievale; proprio nel medioevo si verificheranno tutta una serie di eventi altamente che avranno una fortissima influenza non solo sulla nostra storia ma anche sulla nostra identità culturale: 

  1. Il dominio dell'impero Bizantino.
  2. La formazione dei giudicati e tutte le loro contese.
  3. L'influenza pisana e genovese.
  4. Il periodo aragonese, le guerre con il giudicato di Arborea e Sa Battalla di Sanluri.
  5. La battaglia di Macomer, l'ultima contro gli aragonesi, ed il passaggio alla corona di Spagna.
Ovviamente va tenuto conto anche delle età successive che vedono il dominio spagnolo, il passaggio alla corona sabauda, le battaglie di Giovanni Maria Agioy contro il feudalesimo, la fusione col Piemonte ed i primi momenti in cui facemmo parte del Regno d'Italia.
Non ho intenzione di fare un pippone su quanto sia importante studiare il nostro passato, in quanto è cosa ovvia e scontata farlo, in modo da capire le nostre radici e determinati errori del passato per non fare più cazzate in futuro, ma vado dritto al sodo: La storia della Sardegna la conoscono in molti pochi. Perché NON SE LA CAGA QUASI NESSUNO.
E questo è un male. Perché tutto questo?



Gli stemmi dai quattro giudicati di Sardegna, da sinistra in alto, senso orario: Giudicato di Cagliari, Giudicato di Gallura, Giudicato di Arborea e Giudicato di Torres.

I motivi che stanno dietro a questo sono tre:

  1. L'ignoranza generale degli italiani (e dunque anche dei sardi), e questo è dato, purtroppo, per scontato.
  2. Il fatto che la nostra storia, durante il medioevo, abbia avuto pochi momenti davvero gloriosi e degni di nota rispetto a quella di altre regioni italiane (come la Toscana o il Veneto).
  3. La sua assenza nei programmi scolastici nazionali e la sua difficoltà ad inserirla tra le svariate lezioni di storia.
Quest'ultimo problema è dovuto al fatto che A) nelle scuole sarde, generalmente, si arriva alla fine del programma sempre piuttosto indietro con gli obbiettivi prefissati (tradotto: non si riesce a studiare tutto quello che prevede l'anno scolastico) e questo crea delle lacune che generano ulteriori ritardi (vi basti pensare che alla fine del liceo non ero manco arrivato alla seconda guerra mondiale), da lì la mancanza di tempo da dedicare alla storia della Sardegna; B) non è comunque un insegnamento importante ai fini dell'avanzamento scolastico degli alunni; C) come scritto nella premessa, agli studenti liceali, in linea generale, NON GLIENE PUÒ FREGAR DI MENO. Triste ma vero.

Servono quindi delle soluzioni perché venga colmata questa grave lacuna visto che il nostro sistema scolastico, insieme ai licei, sono inadeguati per affrontare la questione. Come fare? Nel mio piccolo avrei delle idee che spero possano essere prese in considerazione in futuro.


Visto che metterlo come obbligatorio sarebbe deleterio (anche se, personalmente, l'idea non  mi guasterebbe), si potrebbero fare dei corsi serali facoltativi nelle scuole di qualunque grado (elementari, medie e superiori) durante il pomeriggio, cosicché chi fosse interessato potrebbe seguirli in tutta tranquillità; ovviamente, per rendere il tutto più appetibile per gli insegnanti che li tengono e per gli alunni che li seguono, sarebbe bene mettere degli incentivi: in questo caso si potrebbe dare un bonus extra di stipendio ai professori che fanno i corsi e dei crediti extra per gli studenti che decidono di seguirli. Qualora gli insegnanti non fossero disponibili, potrebbero benissimo farli i supplenti in modo che questi possano fare già dell'esperienza lavorativa remunerativa in termini di salario ed esperienza.


Faccio queste proposte conscio del fatto che esistono dei docenti che già operano in modo da insegnare la storia sarda con svariate iniziative, in passato, dedicate ad essa (http://www.sardiniapost.it/culture/una-rete-di-docenti-porta-a-scuola-la-storia-della-sardegna/ e https://www.cnr.it/en/event/14815/insegnare-e-valorizzare-la-storia-della-sardegna-cultura-identita-scuola-e-innovazione-didattica) e del fatto che sono ignorante sulle dinamiche interne di ogni singola scuola.


Voi cosa ne pensate? Conoscete qualche scuola che ha già provveduto all'insegnamento della storia della Sardegna? Se si, commentate. Ci si vede ;)

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