Quando si parla di sardi nuragici, le cinque cose che balzano subito alla mente sono: nuraghi, tombe dei giganti, domus de janas (erroneamente perché, lo diciamo in modo netto, NON SONO NURAGICHE), pozzi sacri e bronzetti. E, pensando ad essi, si pensa anche allo stesso materiale che ha creato una miriade di oggetti, dalle armi agli oggetti di uso civile, che è oggi possibile visitare nei musei. E, come si potrà ben notare, sono oggetti di fattura a dir poco impeccabile, a testimonianza dell'incredibile bravura dei fabbri e degli artigiani di epoca nuragica.
Tale abilità e ben visibile per tutto il corso dell'età del Bronzo e aumenterà a dismisura a partire nei secoli finali dell'età del Bronzo fino all'età del Ferro (IX-VI sec. a.C.).... dove di ferro ne abbiamo poco.
Perché?
I sardi nuragici erano un popolo di retrogradi? Perché non c'era molto ferro in Sardegna? Oppure lo schifavano perché non era bello luccicante come il bronzo? Chiariamo, innanzitutto, due cose:
- L'archeologia non è fissa ma in continua mutazione e pertanto non è da escludere che possano trovare delle spade in ferro in un sito nuragico in un futuro prossimo o remoto che sia.
- Sono stati trovati oggetti in ferro nei siti nuragici, soprattutto al santuario nuragico di S'Arcu 'e Is Forros.
Cercherò di dare una serie di spiegazioni che possano risultare pertinenti ma, soprattutto, verosimili e sensate il più possibile con l'ausilio dei dati che mi ritrovo in mano.
Spiegazione 1: il ferro, pur essendo più duro e resistente del bronzo, ha un punto di fusione nettamente più alto e risulta estremamente difficile da fondere e lavorare se non si possiedono le tecnologie e le tipologie di forno adatte
Tuttavia, come scritto sopra, esistono degli oggetti in ferro trovati in alcuni siti nuragici, relativamente pochi ma comunque presenti. E con l'arrivo dei fenici, una popolazione che il ferro lo conosceva e lo usava, grazie ai contatti che avvenuti tra le due popolazioni, appare verosimile che quella nuragica fu in grado di apprendere tecniche e strumenti per una migliore lavorazione dell'elemento in questione. Tuttavia, buona parte degli oggetti in ferro risulta essere comunque appartenente alle genti fenicie.
Tomba a cista fenicia di Bithia con urna cineraria e corredo fatto da piatto, unguentario, vaso a collo, brocchetta in ceramica e lame in ferro; Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Perché quindi ancora poco ferro negli insediamenti nuragici?
Spiegazione numero 2: pur essendo più duro e resistente, il ferro si arrugginiva molto più velocemente del bronzo. Avete notato quanto siano belle affascinanti le spade in bronzo, con quella patina verde acida ed il corpo ancora intatto, e quanto siano brutte e informi quelle in ferro? A questo punto uno potrebbe dire "e dunque? Basta prendere e risistemarlo". Non è così semplice perché bisogna tenere conto che un oggetto che si deteriora subito richiede sempre più manutenzione, tutto ciò si traduce in un maggior impiego di energie e risorse da investire, soprattutto quando si tratta di un oggetto con alte temperature di fusione come il ferro, perché, è bene ricordarselo, nella Sardegna nuragica non ci sono gli accendifuochi e le carbonelle che trovi nel supermercato.
Il bronzo, invece, avendo un punto di fusione più basso ed una resistenza maggiore al deterioramento, poteva essere riparato usando una minor quantità di risorse ed impiegando quindi meno tempo ed energie per ritornare come prima. Senza contare che, pur non essendo dura e resistente quanto il bronzo, rimaneva comunque una lega di discreto valore e utilità.
Tenendo conto di quanto detto sopra, spiegazione numero 3: degli oggetti in ferro, dopo millenni e millenni, non rimane molto se non un cumulo di ruggine sparpagliata. E' pertanto possibile che di moltissimi oggetti fatti di tale metallo non fosse rimasta più traccia se non un alone rugginoso nel terreno.
Infine, spiegazione numero 4: il ferro veniva rifuso. I popoli che arrivano in Sardegna dopo l'età nuragica, soprattutto i romani, erano in grado di lavorare bene il ferro in quanto dotati delle tecnologie e dell'abilità necessaria per poterlo fare. E col miglioramento della fusione e della lavorazione in ferro arriva anche la possibilità di rifondere oggetti già finiti. Perché, infatti, doversi spaccare la schiena in miniera per raccogliere scorie e minerali ferrosi per poter estrarre la materia quando dietro casa ho il prodotto già fatto, finito e pronto ad essere rifuso?
Spero che questa spiegazione possa esser stata esaustiva. Se avete notizie in merito a ritrovamenti di oggetti in ferro di epoca nuragica, inviate pure un link nei commenti. Vi lascio sotto il link con un articolo davvero interessante di Laura Napoli ed Elisa Pompianu sulle interazioni tra nuragici e fenici nel golfo di Oristano.
http://www.bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/documenti/generale/2_NAPOLI_POMPIANU.pdf
A presto ;)
Non è proprio così, ci sono già prove di lavorazione del ferro in Sardegna sin dal bronzo finale, cioè sin dal periodo che va dal XIII al XI secolo a.c
RispondiEliminahttp://www.quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/quaderni/article/view/334/196
Una scoria di fusione associata a frammenti ceramici del XIII secolo a.c
Poi una forncace per il ferro a San Sperate con diverse scorie di fusione
Scorie di ferro sono presenti anche a Sa Sedda e Sos Carros
http://pierluigimontalbano.blogspot.it/2015/12/archeologia-i-templi-nuragici-dedicati.html
Alcuni manufatti di ferro datati all'età del bronzo recente e finale in Sardegna
http://www.academia.edu/2061542/Metallurgy_in_Italy_between_the_Late_Bronze_Age_and_the_Early_Iron_Age_the_Coming_of_Iron
Ti ringrazio per avermi linkato questi articoli, ammetto che non ne ero a conoscenza. Vorrei comunque far notare che A) alla fine il mio articolo menziona la presenza di strumenti in ferro in insediamenti nuragici, quello su cui mi incentro è sul perché di questa scarsità di materiali finiti. Tra gli articoli che mi ha postato trovo comunque molto interessante il lavoro fatto da Alberto Mossa. La ringrazio per questi aggiornamenti :)
RispondiEliminaGrazie per la risposta. Segnalo anche la presenza di scorie e manufatti di ferro nel sito Nuragico-Fenicio del nuraghe Sirai:
RispondiEliminahttp://www.academia.edu/31629324/L_et%C3%A0_del_Ferro_del_Nuraghe_Sirai_Layers_1_2016_
E la presenza di reperti in ferro dall'insediamento del Nuraghe Pidighi
http://www.quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/quaderni/article/view/136/90
I manufatti in ferro sono scarsi in tutto il Mediterraneo centrale tra la fine del II millennio e inizio del primo. Anzi come vedi in Sardegna la produzione del ferro è attestata molto prima che nel resto d'Italia, dove i primi a lavorare il ferro sembra che siano stati i Villanoviani solo attorno al IX-VIII secolo a.c.
Grazie mille per per postato questi articoli! Quello sul nuraghe Sirai lo metterò in aggiornamento per l'articolo sulla presenza fenicia.
EliminaAd ogni modo, se noti bene, il nuraghe Sirai ospita una comunità mista nuragico-fenicia, per cui è molto probabile, dato che, come affermi tu nel commento sottostante, le popolazioni orientali avevano imparato a lavorare bene il ferro molto tempo prima di quelle del mediterraneo occidentale.
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RispondiEliminaPoi voglio ricordare che mentre la lavorazione del ferro è attestata nel vicino Oriente (specialmente in Anatolia) sin dal 2000 a.c, s'incominciarono a produrre spade ed armi in ferro in quantità rilevanti solo dal XII-XI secolo a.c, quando sia in Libano che in Palestina le armi di ferro diventano più numerose di quelle in bronzo
RispondiEliminaMa infatti quello che voglio dire è che le popolazioni nuragiche conoscevano già il ferro, il punto è che era poco presente per tutti i motivi elencati sopra; è ovvio che le popolazioni orientali, più esperte in materia, contribuirono sensibilmente all'aumento di oggetti in ferro in Sardegna; alla fine ho pure scritto:
EliminaE con l'arrivo dei fenici, una popolazione che il ferro lo conosceva e lo usava, grazie ai contatti che avvenuti tra le due popolazioni, appare verosimile che quella nuragica fu in grado di apprendere tecniche e strumenti per una migliore lavorazione dell'elemento in questione
armi in ferro nuragiche sono state rinvenute a s'Arcu 'è is Forros.
RispondiEliminaGiusto. La ringrazio per avermelo ricordato. Voglio comunque ricordare che il senso del post era di spiegare come mai, nei siti nuragici, abbiamo più bronzo che ferro nell'età omonima.
EliminaBruncu e s'Omu, dove si lavorava il ferro già dal bronzo finale: http://www.academia.edu/32873599/Testimonianze_di_siderurgia_in_un_area_del_Campidano_centro-meridionale_tra_la_seconda_met%C3%A0_del_XII_e_gli_inizi_del_X_sec_a.C
RispondiEliminaZucca:
"Si osservi che l’armamento nuragico comprendeva insieme alle armi in bronzo quelle in ferro, come documentato in maniera limpida dal rinvenimento nel 1892 a Bona Fraule-Siniscola di due spade in ferro, un pugnale in ferro, una o due navicelle in bronzo sei coppe enee, olla fittile con ritagli informi di bronzo. ” Oppure, sempre in ambiti nuragici “La cuspide di freccia in ferro dall’area funeraria di Antas e le ben più numerose punte di freccia in bronzo rinvenute in Sardegna nel santuario nuragico di Abini-Teti , a Ittireddu-Monte Zuighe, a Santu Antine-
Torralba”
Poi ci sono tutti gli altri siti postati sopra. Insomma non mi sembrano pochi i rinvenimenti di oggetti in ferro, specialmente in confronto a quelli delle altre culture Europee coeve a quella Nuragica
Più pssa il tempo è più mi rendo conto che molte parole, soprattutto il titolo, risultino essere fuorvianti: quello che voglio dire non era che non esiste il ferro (infatti parlo pure della presenza di ferro), dico solo che l'elemento in questione è poco presente rispetto al bronzo. Comunque ti ringrazio per aver postato l'articolo :)
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