martedì 13 marzo 2018

La questione degli shardana: un'altra bella gatta da pelare.

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Se c'è un dibattito che in quanto a frequenza, durezza, onnipresenza e varietà dei toni di discussione (anche se prevale un tono parecchio aggressivo) possa rivaleggiare e superare quello sulla scrittura nuragica,  è senz'altro quello sugli shardana. Un dibattito che si trascina da un innumerevole numero di anni ma che solo con l'archeologo Giovanni Ugas è entrato in tutta la sua mole nell'ambito delle università sarde.
Tenendo conto del fatto che molti sanno già di cosa sto trattando, andrò a spiegare a quei pochi che non sanno chi sono gli shardana: sono una componente dei cosiddetti "popoli del mare" (ma in realtà ne si parla tempo prima della venuta di questi ultimi) che vengono menzionati nella stele di Ramses II rinvenuta a Tanis, in cui sono definiti dei guerrieri estremamente forti e valorosi, e nel Papiro Harris, in cui si descrive la vittoria di Ramses III contro di loro e i weses (altra componente dei popoli del mare) e la seguente sottomissione e deportazione di questi nelle città.

Vista l'assonanza del loro nome col termine Sardegna, vista la somiglianza dei loro elmi con quelli nuragici (ambedue cornuti) e vista la menzione nelle stele delle "isole in mezzo al Grande Verde" (dove per Grande Verde si intende il mare) che vengono interpretate come la Sardegna e la Corsica, si è dibattuto a lungo sulle loro origini sarde; gli appassionati in particolare vedono con entusiasmo e piacere una loro provenienza dalla nostra isola, soprattutto per il fatto di essere dei guerrieri che avrebbero terrorizzato il Mediterraneo e dato filo di torcere al Regno d'Egitto ed ai faraoni con cui ebbero a che fare (mica noccioline); talvolta, purtroppo, questa enfasi piglia una bruttissima piega e sfocia nel delirio di certi personaggi, spesso e volentieri affetti da un brutto complesso di inferiorità, che aggrediscono verbalmente in malo modo quelli che non la pensano come loro ed accusano su facebook le soprintendenze e le università di complottare con lo stato italiano, i banchieri, le lobby ebraiche, il NWO ed i rettiliani per nascondere la grandezza del nostro passato in cui dominavamo tutto il Mediterraneo e creato tutte le civiltà fino ad oggi esistenti. E già che c'erano, pure l'energia atomica.


Il leader dei rettiliani nel drammatico momento in cui viene a sapere che i sardi hanno capito che sono gli antenati dei grandi guerrieri shardana; anni e soldi spesi per corrompere le università e le soprintendenze sarde buttati nel cesso.

Messa in un angolo la parte tragicomica della cosa, analizziamo la questione degli shardana partendo dai dati che abbiamo a nostra disposizione. 

1) Le isole in mezzo al Grande Verde. Gli egizi danno dei nomi precisi ad isole precise di loro conoscenza quali Alaisha (Cipro), Keftu (Creta); mentre questa "isole in mezzo al Grande Verde" è una definizione parecchio fumosa che da adito a molte ipotesi a quali isole si riferissero effettivamente gli egizi: si parla di isole che starebbero in mezzo al mare e questo farebbe pensare alla Sicilia, alla Sardegna, alla Corsica e alle Baleari.

2) Il nome stesso, shardana. Bisogna tenere conto da subito che si tratta di un nome ALLOCTONO, ovvero dato da un'altra popolazione e non da loro stessi; la storia è piena di popolazioni note e conosciute grazie a nomi alloctoni; due casi tra tutti sono i fenici (che tra di loro si chiamavano tiri, sidoni e bibli) e gli spartani (che tra di loro si chiamavano lacedemoni, qualcuno di dovere lo riferisca a Frank Miller). Tuttavia non sembrano essere i soli a chiamarli così in quanto nelle lettere del El Amarna, in accadico cuneiforme, è viene menzionata l'uccisione di uno SERDANU, da identificare con gli shardana; altra menzione importante è nelle lettere di Ugarit, col nome ugaritico di SERIDANI/SIRTANI/SERTANNI. Va citata infine la stele di Nora, seppur risalente ad un periodo molto posteriore (età del Ferro, mentre le menzioni precedenti risalgono al Bronzo recente-finale), che cita chiaramente la Sardegna col nome SHRDN.

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Stele di Nora (destra) e lettera di El Amarna in cui è menzionato uno shardana.

3) Il loro armamentario è simile in alcuni punti a quello dei nuragici: hanno un elmo cornuto simile ma con corna piccole (e vorrei vedere come fai a muoverti bene con delle corna enormi come quelle riprodotte nei bronzetti) ed hanno un gonnellino a punta tipicamente orientale riscontrabile in uno dei giganti di Monti Prama (il pugilatore munito di scudo) ed in alcuni bronzetti. Differiscono, però, per un tipo di armature differenti (spesso assenti in alcuni shardana), scudi rotondi come quelli nuragici ma con decorazioni assenti o differenti da quelle visibili in quelli in dotazione di bronzetti e statue di Monti Prama, mancanza di schinieri, delle spade con una lama di forma differente da quelle rinvenute finora o presenti nei bronzetti nuragici (se state pensando alle spade di Sant'Iroxi allora sappiate che risalgono prima dell'età nuragica e che non sono state rinvenute in Sardegna spade di questo tipo per i periodi successivi); da notare infine che i guerrieri shardana rappresentati nelle iconografie egizie non dispongono di arco mentre nei nostri bronzetti gli arcieri sono raffigurati in buon numero. Potrei anche far notare una diversa disposizione delle corna negli elmi shardana rispetto ai bronzetti nuragici (laterali nei primi e frontali nei secondi) ma quella è probabile che sia una resa dovuto dallo stile di raffigurazione delle iconografie egizie.

4) Le stesse spade del tipo di Sant'Iroxi non sono presenti solo in Sardegna ma anche nei siti della cultura di El Argar (2300-1500 a.C.), nel sud-est della Spagna.

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Lame di spade di tipo El Aragar (sopra) e Sant'Iroxi (sotto).

5) Gli shardana non sono gli unici ad essere muniti di elmi cornuti: altre popolazioni dell'età del Bronzo li portavano. Esempi? Un guerriero ittita raffigurati in un vaso con spada a lama triangolare ed elmo cornuto; elmi in bronzo del XII sec. a.C. rinvenuti in Danimarca; una fila di guerrieri con elmo cornuto viene raffigurata in un vaso miceneo del XIII sec. a.C. .


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Raffigurazione di guerrieri micenei in un vaso miceneo del 1200 a.C. rinvenuto a Micene, Grecia (sopra); negativo di una raffigurazione di guerriero ittita in un frammento ceramico rinvenuto a Boğazköy, Turchia (in basso a destra); elmi di bronzo rinvenuti a Vikso, Danimarca (in basso a sinistra).

6) Dei loro "colleghi" tra i popoli del mare, i pheleset/filistei faranno capolino in Sardegna e lasceranno delle loro tracce: un frammento di vaso-sarcofago con volto umano rinvenuto a Neapolis ed un vaso con iscrizione filistea rinvenuto a S'Arcu 'e Is Forros. Va notato che i filistei sono gli unici tra i popoli del mare nominati dagli egizi a lasciare degli insediamenti ed una cultura materiale nel Vicino Oriente. Ah, dimenticavo: la testa di un guerriero filisteo è raffigurata in un bronzetto nuragico rinvenuto a Decimoputzu (Sud Sardegna).

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A sinistra, bronzetto raffigurante un pheleset/filisteo; a destra, raffigurazione di guerrieri pheleset/filistei nel tempio di Medinet Habu.


Analizzati questi punti certi iniziamo a dire qual'è il punto più controverso della questione shardana. 


Il rapporto tra la Sardegna e l'Egitto nell'età del Bronzo. I nuragici avevano una buona rete commerciale che andava la penisola iberica, il nord Africa, l'Anatolia, Creta e Cipro, le ultime due avevano stretti rapporti commerciali con il Regno d'Egitto per cui nulla di strano che i mercanti sardi e quelli egizi avessero fatto affari all'interno di quelle stesse isole, dunque non si esclude che gli uni sapessero degli altri ed in quali terre si trovassero; il punto è che nel Regno d'Egitto non ci è arrivato nessun manufatto nuragico che attesti la presenza di mercanti sardi sul regno ed in Sardegna non abbiamo nessun reperto egizio che risalga all'età del Bronzo (quelli che trovate in Sardegna sono dell'età del Ferro e del periodo punico), è quindi da escludere a priori che avessero rapporti? Non proprio visto che condividevano gli stessi partner commerciali nel mediterraneo Orientale (micenei, cretesi e ciprioti), il punto è che Sardegna ed Egitto non sono proprio vicini ed al tempo non esistevano le crociere della MSC, dunque per entrare in contatto, come ho scritto prima, sarebbe stato più agevole per entrambi incontrarsi in punti intermedi come Creta e Cipro; non escludo quindi che degli scavi possano portare alla luce reperti egizi nella Sardegna dell'età del Bronzo e viceversa ma, come detto prima, niente reperti = niente prove.  È l'archeologia baby e si basa sui dati che hai in mano, non su quelli che non hai.

Posso dunque dire, in conclusione, che gli shardana sono esistiti visto che ne parlano determinate fonti; purtroppo, però, non sono per nulla certo che loro stessi fossero i nuragici in quanto non ho dati certi. Tali dati potrebbero essere la scritta in fenicio SHRDN nella stele di Nora ma bisogna tenere conto che non si può mettere la lingua fenicia con quella egizia in quanto diverse così come bisogna stare attenti a metterla con l'accadico in quanto sono si delle lingue semitiche, quindi imparentate, ma comunque diverse e che quindi potrebbero dare nomi diversi a gli oggetti/persone/concetti.

A questo uno dirà: perché invece tiri fuori queste storie contro gli shardana ma sei sicuro dell'esistenza dei fenici che, come i primi, venivano chiamati così dalle altre popolazioni? Per il semplice motivo che A) le fonti scritte indicano qual è l'ubicazione e la provenienza delle genti fenicie, la definizione di "isole in mezzo al Grande Verde", data per la provenienza degli shardana, è di per sé troppo fumosa; B) i fenici, diversamente dagli shardana, hanno lasciato numerose tracce materiali ovunque passavano.

Se almeno ci fosse arrivata una qualche forma di scrittura nella sardegna nuragica che rivelasse cose come "Noi, Shardana dal cuore ribelle, siamo penetrati in Egitto" o "Il Faraone assaggerà la furia del nostro bronzo" oppure "Siamo andati nel regno delle grandi piramidi e abbiamo sconfitto e sottomesso il suo popolo" o meglio ancora "Hotel residence di lusso 5 pintadere "IL MONTONE" a Sharm-el-Sheik, 7 giorni a sole 25 asce di bronzo, tutto compreso" ed infine "Faraone infame, per te solo letame", la questione si sarebbe facilmente risolta. Purtroppo, siamo ancora qui a parlarne e, per come la vedo io, ne avremo per molto, molto molto, molto tempo.

E voi come la vedete? Se siete in disaccordo con quanto scritto, commentate pure ma sempre nel rispetto per chi ha scritto questo articolo, visto che molti, come ho potuto notare nel corso degli anni, fanno degli shardana una questione parecchio, troppo, personale. Soprattutto quando li si vuole identificare coi nuragici. Detto questo, ricordate la regola aurea del rispetto 😁😁😁

Ci si vede ;)

46 commenti:

  1. Un altro bell'articolo, sei stato imparziale. Secondo me il problema dell'identificazione dei popoli del mare è quasi impossibile da risolvere. Per quanto riguarda i reperti Egizi nella Sardegna dell'età del bronzo mi sembra che siano state rinvenute perline di provenienza Vicino Orientale e probabilmente Egizia in contesti Nuragici del bronzo recente, anche se ovviamente non è una prova.

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    1. Grazie mille per il complimento :)
      Non è stato per nulla facile farlo perché, quando si parla di shardana, c'è tantissima carne al fuoco e bisogna vedere bene dove stanno le parti buone per ricostruire il quadro.
      Sulle perline di pasta vitrea sapevo che ci furono stati rinvenimenti e che fossero oggetti provenienti dal Vicino Oriente ma ammetto non ho mai saputo che fossero egizi (li avrei considerati ciprioti). Non potrebbe certo costituire una prova schiacciante ma sarebbe comunque molto interessante.

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    2. Sì, quelli da San Sperata erano o Egizi o Siro-Palestinesi:
      http://www.quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/quaderni/article/view/334/196
      Poi ci sono anche altri reperti di provenienza Egizia in contesti Nuragici del BR: i lingotti (non oxhide) di rame dalle miniere del Sinai e Negev dal Nuraghe Arrubiu e datati al bronzo recente e poi i molti manufatti e i frammenti di lingotti oxhide di rame del Sinai e Mar Rosso da Funtana Coberta, anche questi risalenti al bronzo recente.

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    3. Mmm... nell'articolo di Alberto Mossa risultano essere invece reperti provenienti da Cipro, riferibili al commercio dei metalli con l'isola in questione.

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    4. No. Il sigillo di su Fraigu risulta essere Cipriota, Mossa afferma che il sigillo era Cipriota e le perline erano Egizie o Siro-Palestinesi, poi aggiunge che secondo lui potrebbero essere arrivate in Sardegna grazie al commercio bilaterale tra Sardi Nuragici e Ciprioti.

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    5. È secondo me l'ipotesi molto più plausibile dato che, fino a questo momento, non sono stati rinvenuti reperti nuragici in terra egizia, non nego comunque la possibilità di incontri con i mercanti egizi visto che questi ultimi avevano alcune mete in comune coi sardi nuragici (Cipro e Creta in primis)

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    6. O Ugaritici dato che dalle lettere ritrovate ad Ugarit pare che i rapporti tra il sovrano di Cipro (Alashiya) e quello di Ugarit fossero molto stretti e ad Ugarit sono state ritrovate anche numerosi testi scritti in Cipro Minoico, dopo tutto Cipro era di fronte ad Ugarit. Poi sappiamo che già dall'epoca delle lettere di Amarna il re di Alashiya commerciava direttamente con gli Egizi e gli Ittiti con i quali comunicava come un loro pari.

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    7. Altamente probabile, quando un posto è troppo lontano per raggiungerlo per commerciare è sempre bene avere una sorta di paese intermediario che possa fungere da punto di incontro

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    8. Anche se non è chiaro se il re di Alashiya avesse il controllo su tutta l'isola soprattutto durante il XIII-XII secolo a.c quando il re di Cipro informa quello di Ugarit della partenza di navi "del nemico" verso Ugarit. Per molti infatti i centri fortificati sorti all'improvviso come Pyla Kokkinokremos dove sono stati ritrovati i quattro vasi Nuragici potevano non essere sotto il controllo del re https://books.google.it/books?id=SLSzNfdcqfoC&pg=PA40&lpg=PA40&dq=Alashiya+pyla+kokkinokremos&source=bl&ots=fHNoZDyVsM&sig=2wcfrJWPwjf1H7Bev09B1_zQq1g&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwi0vY7RzefaAhULvBQKHaJ4AtQQ6AEIVDAJ#v=onepage&q=Alashiya%20pyla%20kokkinokremos&f=false. Già dall'epoca di Amarna Akhenaton rimprovere il re di Alashiya per via del fatto che alcuni dei sui sudditi avrebbero preso parte ad azioni di pirateria insieme ai pirati Lici nelle delta del Nilo, ma lui risponde di non saperne nulla, quindi verosimilmente non aveva il controllo su tutta l'isola.

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    9. Però il tutto potrebbe essere una sua paraculata, mi spiego: visto che Cipro si trovava tra due grandi potenze (Regno di Egitto e Regno Ittita) è molto probabile che fosse un tipo di azione fatta col suo beneplacito in cui, invece che intervenire con una flotta, lasciava fare il lavoro sporco ad altri per poi tirare fuori scuse quando arrivava il cazziatone da parte del faraone. In sostanza: so che succedono queste cose ma me ne frego perché da un certo punto di vista, mi va anche a genio.

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  2. Riporto “…si parla di isole che starebbero in mezzo al mare e questo farebbe pensare alla Sicilia, alla Sardegna, alla Corsica e alle Baleari.”
    Commento:
    Sono state fatte varie ipotesi sull’origine dei Popoli del Mare. Nessuna è completamente esaustiva. Molti archeologi, Egittologi e studiosi ritengono che il Grande Verde sia il Mare Egeo, per cui le isole sarebbero le tantissime isole di questo mare poco profondo (verde). In particolare, vari studiosi ritengono che alcuni Popoli del Mare abitassero la regione occidentale dell’Anatolia (Turchia). Da queste regioni sarebbero stati cacciati da genti penetrate in Anatolia dal Nord, per cui è molto probabile che alcune genti si siano stabilite in alcune delle isole dell’Egeo orientale. Per gli Shardana di parla della regione di Sardis e quindi dell’isola di Chios.
    Non esiste alcuna certezza che gli Egizi conoscessero l’esistenza del Mediterraneo centrale e occidentale e che sapessero che in queste regioni del Mediterraneo esistessero varie grandi isole.

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    1. Concordo che sulla definizione di isole in mezzo al Grande Verde ci sia molto da discutere visto che, come ho riportato, la definizione è molto fumosa; per quanto l'ubicazione che io ho dato di quelle isole, l'ho fatto basandomi sul termine stesso "in mezzo Grande Verde" pensando al Mediterraneo centrale, si tratta comunque di una definizione basata su mere ipotesi, come tutte le altre definizioni visto che, come riporti tu, non esiste documentazione certa sulla provenienza dei popoli del mare.

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    2. Mi correggo: non è che esiste documentazione certa, è che ancora non si sa con certezza da dove arrivino.

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    3. Invero esiste. I Keftiou, di Rekmira sono" i Signori delle isole del Grande Verde"e questi individui, sono assolutamente Cretesi, cui tutta la mercanzia, da loro portata in dono, in Egitto, e' tipicamente egea. Dai Rythons alle zuppiere di Rodi. Non soltanto le mise, ma pur la loro fama, che perdura dai tempi degli Hyksos in Egitto.

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  3. Dubito fortemente che gli Sherden provenissero da Sardis o dall'Egeo Orientale. Prima di tutti gli Ittiti che menzionano tutti i regni e le città stato facenti parte della vasta lega d'Assuwa non menzionano mai un nome simile a Sherden o Sherdanu, al contrario l'area di Sardis era nota come regno del fiume Seha e l'area più sotto come regno di Mira. Mentre ad esempio i Lukka sono menzionate decine di volte dagli Ittiti, sia ad esempio come facenti parte della sopracitata confederazione di popoli occidentali insieme ad altri popoli come i Cari, sia in altri casi come quando viene citata precisamente la terra dei Lukka e i nomi delle loro fortezze che sono identici ai nomi delle città Licie dell'età del ferro. La terra dei Lukka viene poi menzionata da Ugarit diverse volte come terra dove le loro navi si trovavano spesso, ed infatti il tratto Siria-Licia-Egeo veniva percorso spesso dalle navi in quel periodo come è facile concludere dai ritrovamenti e dai due relitti di Uluburun e Gelydonia ritrovati proprio a largo della Licia e risalenti a quel periodo. Mentre degli Sherden, una popolazione ancora più influente dei Lici nelle coste Siriane, Libanesi ed Egizie gli Ittiti non fanno mai menzione, penso che se una popolazione così attiva risiedesse in Asia minore certamente gli Ittiti l'avrebbero menzionata, perlomeno quando elenacano i popoli dell'Asia Occidentale, oppure quando durante la battaglia di Qadesh vengono menzionati tutti i popoli Anatolici alleati degli Ittiti, come i Lici o i Cari, ma non ne fanno mai menzione. Ritengo più probabile l'ipotesi che Sherdanu fosse un termine utilizzato per designare un ruolo più che un popolo, almeno ad Ugarit dove infatti hanno nomi Semitici e non Indoeuropei come ci si aspetterebbe da popolazione Egee; o a questo punto persino l'ipotesi della loro provenienza dal Mediterraneo Occidentale mi sembra più verosimile dati gli ultimi ritrovamenti.

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  4. Non esiste nessuna prova che colleghi Sardi e Sherdanu. Nessun oggetto sardo, mai e' stato rinvenuto in Levante Egitto, contro le migliaia e migliaia di ceramiche micenee, di cui solo 2000 in Egitto. Ne i Sardi risultano in Iberia prima del 1050ac. Sherdanu, Sardi, Sardica, Sardanpalo e Sardinia, sono voci semitiche diffuse, dai viaggiatori semitici in Occidente, logico trovare una stele Fenicia in Sardegna, assolutamente identica a quelle di Sabratha o Kytion.

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  5. Assolutamente no. La panoplia cornuta, e' tardiva in occidente, come dimostrato dagli archeologi iberici in Estremadura. Si parla si date al 1100. La prima menzione degli Sherdanu e' retrodatata di secoli. Sardanu e Sardinia sono voci semitiche, Sardinia esiste anche in Grecia e Africa, proprio tra i luoghi frequentati, dai Cargo orientali.

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  6. Cipro fa parte del Levante dov'è stata rinvenuta ceramica Nuragica sia importata che fatta in loco, ma non mi interessa dimostrare che i Nuragici fossero Shardana, escludo però totalmente che gli Shardana provenissero dall'Egeo orientale, molto più probabile una loro origine Siriana se si deve pensare a popoli non Sardi. Sul fatto che Sardi o Sardegna sia una voce Semitica non sono molto d'accordo visto che toponomi simili esistono anche in Corsica in Italia continentale ed Catalogna. Sardanapalo invece immagino sia Indoeuropea non vedo perchè debba essere Semitica dato che era un personaggio Anatolico.

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  7. I Sardiyia compaiono nei testi Hittiti, come uomini di scorta.

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    1. Infatti è un ruolo che viene tradotto in un documento bilingue come truppe di supporto, non un popolo.

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  8. Sar o Sara sono voci semitiche o israelitiche, le radici sono comuni. Il loro significativo e' " Grande" congruo con la denominazione di un isola ritenuta la piu' " grande" del Mediterraneo.

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  9. Non bisogna essere un popolo per essere " Sherdanu" i mercenari non erano appartenenti ad un popolo, ma ad una compagnia d' armi, di personaggi di varia etnia.

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    1. Ok, quindi sei d'accordo con me? Ho detto che è una delle ipotesi più probabili.

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  10. Srdn vale Sardinia. Bn srdn. In Sardegna. La Sardegna era meta di Ciprioti ed elladici in cerca di metalli, ruolo principe della Sardegna, coadiutrice e vettore per le terre del Tarshish biblico. La Storia si ripete ancora ai giorni nostri, in tutti territori ricchi di miniere. Ma la questione Shardana, e' sostenuta su prove risibili e orfane di prove archeologiche.

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    1. Ok, il fatto che tu abbia utilizzato termini come "risibili prove" mi suggerische che tu sia coinvolto emotivamente in questa problematica. Le prove non sono certo più risibili di quelle inesistenti a supporto della ipotesi dell'identifazione di Sardis, in origine Sfjarda e mai menzionata nell'età del bronzo, con gli Sherdanu. Preferisco chiudere qui la discussione.

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  11. Mercenari Sardi in Levante? Sta bene, ma servono le tombe con le prove, ad oggi le tombe in levante, al Carmelo, a Laish, sono tutte con manufatti micenei.

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    1. Certo ma Sardis non era Micenea. Ci sono però ceramiche Sicule e Sud Italiane in Libano e in Siria proprio nel periodo in cui i popoli del mare come gli Shekelesh vengono menzionati.

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  12. Gli Sherdanu erano molto probabilmente mercenari, Semitici e Indoiranici, circoncisi, inseriti in un ambiente vicinissimo, al Commonwealth Miceneo, in rapida ascesa in Creta, Egeo, Cipro e Levante, inseriti in un disegno politico, atto alla conquista del Levante ed Egitto, progetto che si avverera' ai tempi di Alessandro il Grande. Ma questa e' altra Storia.

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    1. Semitici capisco, ma Indoiranici perchè? Ti riferisci a Mitanni?

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  13. Indoiranici perche' la Simbologia Cornuta, e' un derivativo delle tribes pontiche, di ethnos indoiranico, in grado tramite il Ponto, di intervenire nello scacchiere Anatolico Egeo Levante. Lo stesso tragitto che seguiranno gli Saka dopo i Kashka, proprio in Anatolia.

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    1. Non credo che l'origine dei copricapichi sia Indoiranica, era già diffusa in ambito Mesopotamico nel terzo millenio a.c, e le protomi taurine erano già diffusissime come motivo in tutto il Mediterraneo inclusa la Sardegna nel Neolitoco e nel Calcolitico, vedi ad esempio le statue menhir di Laconi.

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  14. Il ruolo di Thapsos in mano dei vettori micenei, cambia tempo, al momento della discesa dei Siculi in Sicilia, con la distruzione del Castello di Lipari. Erano genti Urnfield cui , non pochi individui parteciperanno nella Saga dei Popoli del Mare in Levante.

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    1. In realtà le popolazioni della Sicilia erano nel Mediterraneo Orientale già nel periodo precedente alla distruzione di Lipari e degli altri siti Milazzesi, ad esempio ad Uluburun nel XIV secolo come si evince dalla spada di tipolgoia Siciliana ritrovata nel relitto.

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  15. E' un falso assunto. Le popolazioni sicule erano di vari ethnos, anche e sopratutto egeo. Tuttavia lil fenomeno Uluburun e' un tipico viaggio di orientali, in un mondo ipercollegato , dove spade Pertosa, insieme a daggers micenee, significano, che il Cargo, facesse rotta, anche in quel di hapsos, dove i fatti storici erano in rapido cambiamento. Pertosa non significa solo Siculi.

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    2. Non ho parlato di Siculi, ho parlato di popolazioni della Sicilia, Thapsos comunque era un insediamento indigeno anche se grazie al contatto con le genti Egee assunse in un certo periodo delle caratteristiche Egee come le capanne rettangolari e delle stradine, ma la cultura di Thapsos era nativa.

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  16. Le statue Menhir del Calcolitico europeo, non sono di tradizione Mediterranea, ne lo sono i caschi cornuti dello Jutland, di eredita' ancestrale Europa .

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    1. Anche se il concetto di statua stele era particolarmente diffuso nell'Europa preistorica i motivi delle stele di Laconi ricordano quelli delle Domus de Janas Neolitiche

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  17. Assolutamente. Le stele di cui sopra, sia Sarde o Lunigiane o Iberiche hanno ascendente Europeo. Non Mediterraneo.

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  19. La presenza di Horned God in Cipro, non e' riconducibile al vicinissimo Levante o alla mesopotamia, la sua comparsa e' asslutamente tardiva e non congrua, con le iconografie orientali. Qui abbiamo un nuovo mondo, che si interfaccia ed e un' mondo sconosciuto in Oriente. Un mondo di guerrieri cornuti, protomi d' anatra selvatica e nuove armi, finora assolutamente nuove.

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  20. Laci perdere la Sardegna e gli Shardana argomenti che non sono alla sua portata, legga, si documemti e poi ne possiamo parlare e per quanto concerne i fenici da lei citati ( ed in buona compagnia con altre popololazioni succitate ) sappia che non sono mai esistite altro non sono che gli Shardana o i popoli del mare o i nuragici......mi smentisca se crede sono a sua completa disposizione. La saluto

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    1. Gentilissimo signore. Vorrei poterla confutare ma, viste le argomentazioni da lei portate e dal modo gentile ed autorevole con cui lei le ha poste, mi inchino di fronte a cotanta sapienza e mi chiamo fuori dal discutere con una mente vasta ed immensa come la sua. Le do quindi ragione su tutto e mi inginocchio al cospetto della sua sapienza.

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    2. Le consiglio la lettura di questo libro: Shardana i popoli del mare di Leonardo Melis

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  21. Il Fenomeno SeaPeoples è un fatto, storico in gran parte evoluto dalla crisi climatica del Mediterraneo orientale, dove genti Elladiche e Anatoliche e Semitiche vengono coinvolte in un Rush verso il Levante ed Egitto in una escalation militare alla ricerca di luoghi più congrui dove vivere. La presenza di Occidentali in questa Saga è più una presenza di Mercenariato europeo in forza alle corti micenee che si trovarono tra i transfughi in Levante e Cipro. Gli Sherdanu appaiono nei registri di Ugarit con nomi semiti, santuario e grandi vigne reali. Circoncisi all uso Semita vengono ritratti con mise tipicamente asiatica nel Tempio di Medinet Habu. Pensare alla Sardegna appare un azzardo, nonostante ceramiche sarde siano presenti in Kommos o Creta, Cipro era di casa in Sardegna, ed è noto che esportasse frustoli metallici dalle miniere Sarde. Mancano le prove, mancano le ragioni, mancano le panoplie sarde. Nessun Shardana usava ai tempi spade in Arsenicato dove il Ferro era diventato la Prassi...

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