Nel mentre che gestivo la mia pagina Instagram dedicata a questo blog (questo è il link, per chi fosse interessato) e postavo una foto di Tana de Lu Mazzoni, mi è balzato un quesito forse oggettivamente risibile ma che mi ha dato da pensare per un bel po' di giorni, tanto da avermi ispirato a scrivere l'articolo che sto scrivendo ora.
Ma prima di dirvi cosa mi frulla nella testa, una descrizione di Tana di Lu Mazzoni.
Situata nel comune di Stintino (SS), è una tipologia di tomba davvero particolare: nasce come una domus de janas ed è scavata in mezzo ad un bancone di roccia calcarea; è dotata di anticella, vestibolo e tre celle disposte a croce partendo da quest'ultimo; viene riadoperata in epoca nuragica ed è in quel periodo che vengono aggiunte la stele centinata, che potete osservare nella foto sopra e che in passato doveva poggiare su un tumulo di cui non rimane più traccia, alcune pietre sparse ed altre sagomate ed usate come pavimentazione, le quali dovevano essere collegate ad un'esedra che seguiva a sua volta un'incurvatura artificiale fatta apposta dalle popolazioni nuragiche che l'hanno modificata. La tomba verrà utilizzata persino in epoca romana, riutilizzo testimoniato proprio da ossa e corredi appartenenti a quel periodo.
Descrizione e pianta della tomba di Tana di Lu Mazzoni, tratta dall'opera "Domus Nuragiche" di Editta Castaldi.
Si tratta di un caso davvero interessante di riutilizzo di strutture preesistenti, che al tempo avevano già il loro migliaio d'anni di storia sul groppone; la cosa davvero interessante è non è l'unico caso di riutilizzo di domus de janas in epoca nuragica: vi sono infatti altre domus riutilizzate in epoca nuragica che vengono chiamate tombe a prospetto architettonico o domus a prospetto architettonico. Si tratta sempre di domus de janas modificate e riutilizzate in epoca nuragica; si trovano tutte nel nord Sardegna occidentale ed hanno le seguenti caratteristiche:
- Possono essere completamente scavate nella roccia e non avere elementi di costruzione oppure essere in parte scavate ed integrate da altri elementi esterni come la copertura (tomba VIII della necropoli di Su Figu ad Ittiri (SS)) o addirittura la stele centinata (come la nostra cara Tana di Lu Mazzoni).
- Presentano modifiche all'esterno, come la facciata a forma di stele centinata e l'incurvatura che simulava l'esedra (non sempre presente), e molto spesso anche all'interno, come la trasformazione della cella in corridoio tombale.
Tomba a prospetto di Molafà, Sassari.
Tomba a prospetto di Campu Lontanu, Florinas (SS).
Tomba a prospetto VIII della necropoli di Sa Figu, Ittiri (SS).
Andando poi a documentarmi sulle tombe a prospetto, mi è saltata all'occhio una tomba altrettanto particolare che presenta un impianto interno fortemente modificato: pietre appoggiate alle pareti interne, come a formare una vera e propria muratura, esedra, tumulo e stele. La sepoltura in questione è la tomba a prospetto di Oridda, Sennori (SS). Quest'ultima potrebbe essere benissimo scambiata per una vera e propria tomba dei giganti.
Tomba a prospetto di Oridda, Sennori (SS).
Interno della Tomba a prospetto di Oridda.
Fatta questa introduzione e premettendo che in questo articolo non si intende contrastare o sminuire il lavoro da parte degli studiosi che hanno scavato e studiato le tombe in questione, vorrei esporre un interrogativo su Tana di Lu Mazzoni e Oridda. Partiamo con la prima: è possibile definirla una tomba dei giganti a tutti gli effetti? Vi sono infatti alcuni elementi tipici della sepoltura megalitica in questione: una vera e propria stele centinata, a differenza di quelle tante riprodotte a rilievo nelle pareti rocciose, la presenza in passato di un tumulo e di elementi che farebbero pensare ad un'esedra vera e propria oltre che all'incurvatura artificiale della roccia per simulare quest'ultima. Va però tenuto di un elemento fondamentale, che può risolvere facilmente la questione: la presenza dell'impianto a celle tipico da domus de janas, risalente dunque al prenuragico, che rimane sostanzialmente intatto e non modificato dalle popolazioni nuragiche che ne hanno usufruito; pertanto la si potrebbe tranquillamente chiudere li.
Ma la tomba di Oridda?
Quest'ultima presenta, come scritto prima, un aspetto talmente modificato da farla sembrare una tomba dei giganti a tutti gli effetti, soprattutto per quanto concerne la parte interna. È quindi possibile considerarla come una tomba dei giganti a tutti gli effetti, pur comunque tenendo conto del fatto che nasce come domus de janas?
Prima di concludere voglio chiarire che questo articolo non nasce come polemica nei confronti di una catalogazione fatta in base a determinati criteri da parte di persone che hanno speso tempo, fatica ed energie per studiare queste tombe così affascinanti ma come un interrogativo che io stesso mi pongo sulla reale possibilità di annoverare Tana di Lu Mazzoni e Oridda nelle tombe dei giganti; il sottoscritto, inoltre, non si pone alcun tipo di problema ad annoverarle tra la categoria delle tombe a prospetto.
Per chi fosse interessato all'argomento delle tombe a prospetto, linko quest'articolo molto più completo e dettagliato che non questo piccolo interrogativo che mi sono posto.
Per chi fosse interessato all'argomento delle tombe a prospetto, linko quest'articolo molto più completo e dettagliato che non questo piccolo interrogativo che mi sono posto.
Spero che l'articolo vi sia piaciuto, se avete qualche perplessità o contrarietà, non fatevi problemi, commentate.
Ci si sente ;)