Ne approfitto di questo Blog per pubblicizzare un museo davvero degno di essere menzionato e pubblicizzato: il Museo della Tonnara di Stintino (MUT, per abbreviare).
Si tratta di un museo multimediale audiovisivo ed interattivo in cui vengono prima narrate le particolarità del tonno e le sue rotte all'interno del Mar Mediterraneo e della Sardegna per giungere alla storica tonnara di Stintino, alla visione dei filmati che la riguardano ed agli strumenti utilizzati dai tonnarotti che ci hanno lavorato.
Prima, però, di parlare del museo in se, è necessario parlare del contesto storico in cui esso è inserito.
Nel 1885, per via di un Regio Decreto, gli abitanti dell'isola dell' Asinara vengono sfrattati per la fondazione di una colonia penale, che durerà fino al 1997, e del lazzaretto, che sarà usato fino alla seconda guerra mondiale; da qui si avrà la fondazione del paese di Stintino il 14 Agosto 1885 da parte delle 45 famiglie che avevano abitato l'isola sino a quell'anno.
Il nome del paese è un'italianizzazione dell'originale nome in dialetto stintinese ishtintinu/shtintinu; la sua posizione è dovuta alla vicinanza sia all'isola dalla quale furono sfrattate le famiglie, sia alla vicinanza alla tonnara ed al suo stabilimento, che servì come alloggio temporaneo per gli abitanti in attesa della costruzione delle prime case del nuovo insediamento che stava venendo a formarsi.
L'importanza della tonnara, le cui prime menzioni sono a inizio XVII secolo, sta proprio nel fatto che fu la principale fonte di lavoro delle famiglie stintinesi che presero parte attiva alla pesca dei tonni ed al confezionamento del pescato; rappresenta quindi l'identità culturale più importante di tutto il paese.
Purtroppo la costruzione del petrolchimico nella zona di Porto Torres e l'avvento del turismo di massa con conseguente traffico di navi petroliere ed imbarcazioni turistiche avrà un impatto negativo sulla pesca dei tonni in quanto costringerà i pesci in questione a modificare le loro rotte migratorie e quindi ad abbandonare la zona in cui era posta la tonnara; lo stabilimento chiuderà nel 1964 mentre il tonno verrà continuamente pescato fino al 1973, anno dell'ultima mattanza; ci sarà poi la cosiddetta "tonnara sperimentale" una sorta di esperimento ideato dall'Università degli Studi di Sassari durato dal 1995 al 1998 in cui si cercava di verificare una eventuale riapertura della tonnara, purtroppo la quantità di pescato si rivela insufficiente, l'abbandono definitivo è inevitabile.
Detto questo, possiamo cominciare a parlare del museo.
Stintino oggi.
Il Museo della Tonnara di Stintino.
Prima, però, di parlare del museo in se, è necessario parlare del contesto storico in cui esso è inserito.
Nel 1885, per via di un Regio Decreto, gli abitanti dell'isola dell' Asinara vengono sfrattati per la fondazione di una colonia penale, che durerà fino al 1997, e del lazzaretto, che sarà usato fino alla seconda guerra mondiale; da qui si avrà la fondazione del paese di Stintino il 14 Agosto 1885 da parte delle 45 famiglie che avevano abitato l'isola sino a quell'anno.
Il nome del paese è un'italianizzazione dell'originale nome in dialetto stintinese ishtintinu/shtintinu; la sua posizione è dovuta alla vicinanza sia all'isola dalla quale furono sfrattate le famiglie, sia alla vicinanza alla tonnara ed al suo stabilimento, che servì come alloggio temporaneo per gli abitanti in attesa della costruzione delle prime case del nuovo insediamento che stava venendo a formarsi.
L'importanza della tonnara, le cui prime menzioni sono a inizio XVII secolo, sta proprio nel fatto che fu la principale fonte di lavoro delle famiglie stintinesi che presero parte attiva alla pesca dei tonni ed al confezionamento del pescato; rappresenta quindi l'identità culturale più importante di tutto il paese.
Purtroppo la costruzione del petrolchimico nella zona di Porto Torres e l'avvento del turismo di massa con conseguente traffico di navi petroliere ed imbarcazioni turistiche avrà un impatto negativo sulla pesca dei tonni in quanto costringerà i pesci in questione a modificare le loro rotte migratorie e quindi ad abbandonare la zona in cui era posta la tonnara; lo stabilimento chiuderà nel 1964 mentre il tonno verrà continuamente pescato fino al 1973, anno dell'ultima mattanza; ci sarà poi la cosiddetta "tonnara sperimentale" una sorta di esperimento ideato dall'Università degli Studi di Sassari durato dal 1995 al 1998 in cui si cercava di verificare una eventuale riapertura della tonnara, purtroppo la quantità di pescato si rivela insufficiente, l'abbandono definitivo è inevitabile.
Detto questo, possiamo cominciare a parlare del museo.
Stintino oggi.
Il Museo della Tonnara di Stintino.
Il museo è collocato nell'ex edificio ALPI (azienda lavorazione prodotti ittici) poiché il vecchio stabilimento della tonnara è stato convertito a villaggio vacanze.
Appena si entra si osservano due poster che introducono una narrazione, sotto forma di dialogo, tra un tonno che entra nel Mediterraneo ed Agostino Diana, ultimo rais della tonnara (capo del tonnarotti)
Fatto il biglietto, si inizia da una stanza in cui si parla, con narrazione della presenza del tonno in Sardegna: qui viene fatto un racconto altamente dettagliato delle più antiche fonti scritte che ne fanno le prime menzioni e sugli studi zoologici ed archeozoologici del suo dna.
Appena si entra si osservano due poster che introducono una narrazione, sotto forma di dialogo, tra un tonno che entra nel Mediterraneo ed Agostino Diana, ultimo rais della tonnara (capo del tonnarotti)
Fatto il biglietto, si inizia da una stanza in cui si parla, con narrazione della presenza del tonno in Sardegna: qui viene fatto un racconto altamente dettagliato delle più antiche fonti scritte che ne fanno le prime menzioni e sugli studi zoologici ed archeozoologici del suo dna.
Successivamente si arriva in un altra stanza in cui si parla del tonno in se come animale, sui suoi cicli di vita e riproduzione, sulle sue rotte migratorie nel mondo, sulla sua dieta e su tutte le tonnare presenti nelle spiagge del mediterraneo, chiuse (come quella di Stintino) ed ancora aperte (come quella di Carloforte).
Dopo aver trattato del tonno, si va in una stanza piccola in cui si viene a conoscenza della storia della Tonnara Saline di Stintino, di come veniva organizzata, di come venivano distribuite le reti al suo interno, delle tecniche e delle tattiche utilizzate dai tonnarotti per pescare il tonno e degli oggetti utilizzati per la cattura dei pesci e della loro rivendita; successivamente, si entra in una sala molto grande dove si espongono modellini delle barche usate dai tonnarotti, documenti e numerosi cimeli ed oggetti usati per la pesca del tonno e del suo confezionamento. Vengono poi mostrate le fotografie di tutte le persone che lavorarono alla tonnara saline fino agli anni 70 (periodo in cui fu chiusa) e gli strumenti usati dai maestri d'ascia per la fabbricazione delle barche usati dai tonnarotti.
A seguire, una stanza in cui viene fatto vedere un filmato in bianco e nero della mattanza, la fase finale della pesca del tonno.
Le ultime due camere narrano di cosa successe a Stintino dopo la chiusura dello stabilimento e l'abbandono della tonnara e mostra altri oggetti utilizzati per la pesca.
Successivamente si entra nella sala conferenze, in cui viene allestita ogni tanto una mostra temporanea, fino a giungere al bookshop, completo con articoli e souvenir di ogni tipo.
Le ultime due camere narrano di cosa successe a Stintino dopo la chiusura dello stabilimento e l'abbandono della tonnara e mostra altri oggetti utilizzati per la pesca.
Successivamente si entra nella sala conferenze, in cui viene allestita ogni tanto una mostra temporanea, fino a giungere al bookshop, completo con articoli e souvenir di ogni tipo.
Ciò che mi piace di più del museo non è solo il modo con cui è organizzato, ma anche la forte componente identitaria che caratterizza la struttura in questione dato che la tonnara è un pezzo davvero importante della storia di Stintino in quanto, come scritto sopra, è l'identità culturale più importante e preminente dell'intero paese.
Aggiungo, infine, che ogni anno vengono organizzati numerosi eventi di divulgazione culturale di grande importanza, basti pensare che l'anno scorso ha fatto da relatore il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco; per questo bisogna fare tanti complimenti agli organizzatori e ad ogni singolo componente che lavora all'interno del museo.
Aggiungo, infine, che ogni anno vengono organizzati numerosi eventi di divulgazione culturale di grande importanza, basti pensare che l'anno scorso ha fatto da relatore il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco; per questo bisogna fare tanti complimenti agli organizzatori e ad ogni singolo componente che lavora all'interno del museo.
Il prezzo di entrata standard è di 5€ mentre è gratuito per i residenti del comune di Stintino, gli under 15 e gli over 65.
Gli orari sono:
- Da Aprile a Maggio e da Ottobre a Dicembre, il venerdì dalle 15.30 alle 19.00; sabato e domenica dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00.
- Giugno e Settembre, aperto dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00.
- da Luglio ad Agosto, dalle 18.00 alle 23.00.
Per avere maggiori informazioni, questo è il sito del MUT
http://www.mutstintino.com
Si ringrazia Marta Diana per le informazioni aggiuntive datemi in merito alla storia della Tonnara!
Si ringrazia Marta Diana per le informazioni aggiuntive datemi in merito alla storia della Tonnara!
Spero che l'articolo sia stato esaustivo, ci si sente ;)
Grazie infinite dallo staff del MUT :)
RispondiEliminaPrego, è stato un piacere :)
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