martedì 21 agosto 2018

Civiltà talaiotica: influenzata da quella nuragica?

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Accompagnato dall'agosto più autunnale che io abbia mai ricordato, con la testa in brodo per via di mille pensieri, con un convegno a breve al Museo della Tonnara di Stintino, e con un tempo libero organizzato tra letture di romanzi e videogiochi (questi ultimi, ahimè, preponderanti), non ho avuto modo e tempo di poter dedicare energie cerebrali ad un articolo serio da inizio agosto ed è solo la volontà di mantenere vivo questo blog che mi da la forza e la lucidità necessaria per poter continuare, ragion per cui vorrei parlare di un aspetto che alcuni potrebbero trovare piuttosto interessante: le similitudini tra la nostra civiltà nuragica e quella talaiotica.
Prima però, e come è giusto che sia, una spiegazione di cosa è la civiltà talaiotica.

Si tratta di una civiltà millenaria, nata nel Bronzo finale (1300/1200 a.C) e durata fino alla conquista romana del I sec. a.C., diffusasi tra Maiorca e Minorca e che ha lasciato come testimonianza di se delle strutture ciclopiche davvero interessanti, i talayots; questi edifici ricordano di primo acchito dei nuraghi, seppur vi siano delle differenze in alcuni elementi come una minore regolarità generale delle strutture, la fattura generalmente più rozza rispetto a questi ultimi ed altri aspetti che osserveremo in seguito. Altre testimonianze interessanti sono le navetas, strutture già costruite in epoca pretalaiotica per poi esser riconvertite come luoghi di sepoltura, la più famosa delle quali è la naveta D'Es Tudons, Minorca; sepolture ipogeiche scavate sempre nel pretalaiotico ed altre a grotticella semicircolare con corridoio e muri di chiusura dei rifugi di tipo ciclopico (come quella di Corna Nou); infine le taulas, tavole megalitiche la cui funzione era probabilmente di tipo religioso.

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Naveta D'Es Tudons, Minorca, Spagna. Vi dice nulla?

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Taula de Torralba, Minorca.

Soffermiamoci adesso sulla struttura che ha destato la mia attenzione: il talayot.

I primi di questi furono costruiti all'inizio del talaiotico stesso (1300/1200 a.C) e si dividono in due gruppi: quelli a sviluppo orizzontale e quelli a sviluppo verticale. I primi sono più antichi e mostrano una pianta irregolare ma che tende a rimanere compatta e non troppo allungata, la struttura interna è composta da corridoi ed ambienti a pianta irregolare piuttosto stretti se comparati alla massiccia muratura esterna delle strutture in questione; i secondi, preponderanti a Maiorca, tendono ad avere un'impostazione più regolare, con pianta circolare e sviluppo tendenzialmente troncoconico della costruzione; è possibile che le camere interne sviluppassero una falsa cupola come quella dei nuraghi ma è impossibile confermarlo visto che le coperture dei talayots a sviluppo verticale sono andate perdute, alcuni presentano una pianta rettangolare invece che circolare, come quello di Son Serra de Marina. È verosimile, visti pure i rinvenimenti, consistenti in ceramiche commensali e resti di animali, che queste imponenti strutture fossero sede/residenza dei gruppi di potere dei vari insediamenti balearici tra Maiorca e Minorca dell'epoca talaiotica.

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Talayot di Cornia Nou, sviluppo orizzontale.

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Rilievo planimentrico del talayot Conia Nou.

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Talayot di Son Serra de Marina, sviluppo verticale, pianta rettangolare.

Come avrete capito, è inevitabile il confronto con i nostri nuraghi, soprattutto in luogo all'evoluzione strutturale a cui andranno incontro i talayots con l'avanzare del tempo; viene naturale e spontaneo fare un parallelo con la prima tipologia di talayots ed i primi nuraghi a corridoio così come quelli a sviluppo verticale ed i nostri monotorre. Tuttavia, il paragone è piuttosto ingannevole in quanto:
A) I talaiotici svilupperanno altre strutture che nulla avranno a che vedere con quelle nuragiche; B) la civiltà talaiotica nasce e si sviluppa in un periodo in cui quella nuragica aveva già smesso di costruire i nuraghi e che stava attraversando profondi cambiamenti: quando loro avevano i primi talayots a corridoio noi avevamo già Su Nuraxi, Genna Maria, Santu Antine, Arrubbiu et cetera; quando loro sviluppavano un tipo di navetas simile alle tombe dei giganti, noi avevamo già iniziate a mettere da parte queste ultime per passare alle sepolture singole.

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Naveta di Rafael Rubì.

È quindi da scartare a priori un'influenza nuragica? Non del tutto e vi spiego perché: ogni linguaggio culturale che riguardi le strutture (come il megalitismo) o la cultura materiale (come la cultura del Vaso Campaniforme) compie viaggi più o meno ampi in certi periodi di tempo fino a giungere a determinate terre ed ivi durare un tot di secoli. Prendiamo il sopracitato Campaniforme: nato nel 2700 a.C. circa in Portogallo, si è espanso fino a giungere in Germania, Inghilterra e nord Africa e, mentre compariva per la prima volta in alcuni territori, spariva nelle terre in cui si era originato e dalle quali era partito. Certo, stiamo parlando di un periodo in cui le diffusioni avvenivano in buona parte grazie alle migrazioni, cosa che è inverosimile fosse avvenuta per le popolazioni sarde del tempo, in compenso però va tenuto conto del fatto che se i nuragici erano dei navigatori tanto quanto dovevano esserlo le popolazioni delle baleari e che vasi di fattura nuragica sono stati rinvenuti anche in Spagna, dunque non è improbabile che, nel Bronzo medio e recente, i balearici avessero intrattenuto rapporti commerciali e che attraverso questi ultimi fossero circolate determinate idee.

Va infine tenuto conto di un altro elemento fondamentale: se da noi ci sono i nuraghi, in Corsica ci sono le torri della civiltà torreana, che si sviluppa in un periodo simile a quello in cui noi ci sviluppiamo, per cui va anche tenuto conto di un altro importante canale di commercio, trasmissione e scambio di valori culturali, quello Corso, pertanto non è da escludere che la trasmissione della cultura ciclopica possa essere avvenuta anche con i torreani, se più o meno rispetto ai nuragici non saprei dire.

In definitiva: pur ritenendo eccessivo dire che noi antichi sardi abbiamo insegnato ai balearici a fare le costruzioni per cui sono conosciuti in tutto il mondo (i talayots) è innegabile che dalla nostra isola, così come dalla Corsica e da altre terre che io stesso potrei ignorare, sia partita un'influenza che le popolazioni delle due piccole isole hanno recepito ed usato sviluppando monumenti, edifici ed insediamenti secondo il loro gusto e le loro modalità.

Per chi fosse interessato a delle letture più tecniche e specifiche sull'argomento che questo articoletto non è in grado di dare: ecco l'articolo che da la giusta introduzione ai pretalaiotici ed ai talaiotici (ATTENZIONE, CRONOLOGIA NON AGGIORNATA), questo e quest'altro sono articoli riguardanti il popolamento costiero e quest'ultimo è quello dedicato al talayot ed all'insediamento di Cornia Nou; per chi non fosse molto avvezzo allo spagnolo ed al catalano, eccovene uno in italiano.

E voi cosa ne pensate? Se avete informazioni ben più precise e dettagliate non fatevi problemi, commentate pure!

Ci si sente ;)

5 commenti:

  1. Ciao Martino, ben ritrovato e grazie per il tuo impegno ad apparecchiare spuntini di archeostoria; è doveroso renderti l’apprezzamento per l’occasione di confronto informale che offri.
    Quanto all’argomento di questo articolo, avrei sperato di leggere una tua considerazione sul possibile (?) accostamento tra le Taulas talaiotiche e le “pietre a T” di Göbekli Tepe (un collegamento tra le quali sembra lasciare la Sardegna fuori).
    Cercando un link a una foto che volevo sottoporti (una foto in cui una pietra a T ci ricorderà qualcosa di familiare) mi si è imposto questo, dal respiro assai ampio:
    http://despiertaalfuturo.blogspot.com/2015/06/conexion-ancestral-las-estatuas-y.html?m=1

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    1. Ciao Francesco, grazie per il commento, non sono esperto di archeologia del vicino oriente e pertanto dovrei esser meglio documentato, ti posso dire che a mio avviso trovo piuttosto improbabile una similitudine a livello concettuale tra le pietre a T di Gobekli Tepe e le strutture a T di alcuni insediamenti talaiotici, vorrei inoltre farti notare una cosa: siamo sicuri che queste statue, per quanto condividano la stessa posizione, abbiano lo stesso significato concettuale?

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  2. Come Charles M. Schulz fece dire a Lucy Van Pelt, dei Peanuts, il mio sport è il sollevamento dubbi. Quindi naturalmente no, non sono affatto sicuro che queste statue abbiano lo stesso significato concettuale; chi potrebbe esserlo, d’altronde?
    Resta che la loro somiglianza (non so nemmeno quanto esclusiva) dovrebbe farci riflettere: di sicuro non sono forme e dimensioni che non costino progettazione, ardimento e fatica; non devono essere venute così a caso, insomma.

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  3. Ciao Martino!sembrerebbe che la civiltà nuragica o il costruire le prime torri nasca in Sardegna, non si esclude che in Sardegna vi fossero già delle popolazioni megalitiche...quindi intorno al1450 a.c arrivano in Corsica soppiantando un un'altro popolo, ma li il nuraghe non si sviluppa e rimane monotorre...quindi la sfera si allarga e intorno al 1300 si infittiscono i contatti con le Baleari e si incominciano a costruire le prime torri ...so di qualche costruzione simile a Pantelleria...sai di qualche altro posto dove ci siano costruzioni simili ai nostri nuraghi? grazie in anticipo...

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  4. Buon pomeriggio Martino. Sono Devana autrice di diversi libri e articoli di archeomisteri (devanavision.it). Sono a Minorca e per puro caso ho trovato il tuo articolo mentre cercavo altro. Così proprio poche ore prima di imbarcarmi per il continente ho potuto visitare Cornia Nou e vedere finalmente un talaiot dall'interno. Dopo 20 giorni sull'isola esplorando tutti i poblat questo non lo avevo visto perché non è segnalato e mi sarei persa il migliore. Grazie mille. Ora leggerò il tuo articolo. Anche a me è risultata evidente la relazione coi nuraghi

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